Indivia riccia

L’indivia riccia, anche conosciuta come scarola riccia, è una verdura a foglie tipica della stagione invernale, ideale per ricette tipicamente natalizie. Grazie alla sua facilità di coltivazione, l’indivia riccia è un ortaggio perfetto per essere coltivato nel proprio orto. Le proprietà nutrizionali di questa verdura, inoltre, la rendono una ricca fonte di vitamine e minerali, che non devono mancare in una dieta sana ed equilibrata.
Caratteristiche e varietà
L’indivia riccia (Chicorium endivia) appartiene alla famiglia delle Compositae ed è caratterizzata da una rosetta di foglie particolarmente increspate. Ha un sapore dal tratto spiccatamente amarognolo ed una consistenza croccante. Può essere consumata sia cruda che cotta.
Le varietà principali dell’indivia sono due:
-
quella classica, la crispum, che comprende:
-
l’indivia Riccia fine d’estate
-
l’indivia Riccia fine di Reun
-
l’indivia Riccia grossa di Pancalieri
-
l’indivia Riccia a cuore giallo
-
-
quella latifoglie, chiamata più comunemente scarola, che comprende:
-
l’indivia Gigante degli ortolani
-
l’indivia Dilusia
-
l’indivia Bionda a cuore pieno
-
l’indivia Cornetto di Bordeaux
-
Proprietà nutrizionali
L’indivia riccia ha pochissime calorie (solo 17 kcal ogni 100 g), ma presenta un altissimo contenuto di fibre (3,1 g ogni 100 g) che contengono inulina, una sostanza molto nota per favorire la regolarità dell’intestino e per ridurre i livello di glucosio e colesterolo nel sangue. L’indivia è anche un ottimo alleato per combattere la ritenzione idrica, grazie all’alto contenuto di sali minerali (e di potassio in particolare: 314 mg ogni 100 g). Inoltre, è una verdura davvero molto ricca di vitamine, tra cui la vitamina C, la vitamina A e la vitamina E.
Indivia riccia coltivazione e raccolta
Vediamo ora come coltivare indivia riccia. Essendo una verdura autunnale, l’indivia riccia dev’essere piantata in autunno: da metà settembre fino a fine ottobre. Grazie alla sua resistenza al freddo, però, può anche essere seminata in pieno inverno e raccolta in primavera (in questo caso, è necessario utilizzare un tunnel). Dopo i primi 20 giorni dalla semina nascerà la prima piantina, che sarà pronta per la raccolta dopo 60 giorni essere stata trapiantata.
L’indivia matura è caratterizzata da un cespo molto ampio. Per cui, al momento della semina, è fondamentale piantare i semi a 30 cm di distanza gli uni dagli altri, in file distanti 50 cm tra di loro.
Il terreno ideale per l’indivia è soffice e ben lavorato, così da assicurare un ottimo drenaggio. Piuttosto che usare un concime organico, il cui eccesso di azoto altererebbe la crescita dell’ortaggio, è sempre meglio piantare l’indivia su un terreno che ospitava colture come le zucchine e i pomodori, che sono più pesanti.
È importante irrigare regolarmente l’orto nei periodi di scarse piogge, per assicurare alla pianta un terreno sempre umido. La soluzione più efficace è quella di installare un impianto di irrigazione a goccia, che permette un’irrigazione costante e controllata.
Una tecnica adottabile con questo tipo di ortaggio è quella dello sbiancamento, grazie alla quale si ottengono cespi più teneri e dal cuore bianco. A circa ¾ del processo di maturazione, bisogna legare con un laccio le foglie dell’indivia quando sono completamente asciutte. Questa tecnica permette di accelerare il processo di maturazione (la pianta sarà pronta in 10-20 giorni) e soprattutto di evitare il contatto delle foglie con il terreno.
Se siete curiosi di scoprire di più sulle tecniche di coltivazione dell’indivia riccia, o se siete alla ricerca di sementi per coltivarla nel vostro orto, non esitate a scriverci.